Peter Opsvik, rethinking sitting

Peter Opsvik, rethinking sitting

Peter Opsvik è un designer industriale , formatosi alla Bergen College of Applied Art e allo State College of Applied Art di Oslo. Attualmente ha il suo studio di design a Oslo, dove collabora con un team di 7 colleghi.

Definirlo solamente un designer è fortemente riduttivo, in quanto per tutta la sua vita ha perseguito una nuova filosofia del modo di sedersi, tentando di andare oltre gli stereotipi, con le sue sedute non convenzionali.
Il suo lavoro mostra come le regole relative al mondo della seduta possano essere infrante.
Nel suo lavoro sullo sviluppo di soluzioni di seduta, Opsvik non vedeva alcun senso nel cercare di creare ulteriori varianti su pezzi di mobili o oggetti tipici del design scandinavo già esistenti.
Invece, ha lavorato sulla creazione di nuovi prodotti destinati a rivoluzionare il modo di sedersi.
Sedie progettate per seguire il corpo umano in ogni movimento, per assecondarlo nella ricerca della postura più confortevole, vere espressioni del concetto di ergonomia.

PER RIPENSARE IL MODO DI SEDERSI, BISOGNA TORNARE ALLE ORIGINI
Per milioni di anni la razza umana ha avuto una vita fisicamente attiva. Nel corso dei secoli più recenti, tuttavia, l’industrializzazione ha favorito la passività e il crescente predominio della postura seduta per sempre più persone.
Nella maggior parte dei luoghi di lavoro, delle istituzioni e delle abitazioni le sedie sono diventate pezzi di arredamento tutti uguali, o addirittura comprati in blocco con le altre attrezzature dell’ufficio.
Si è creato uno standard nella seduta senza possibilità di personalizzazione o variazione.

Nel suo libro RETHINKING SITTING, Peter Opsvik affronta la questione, domandandosi se questo sia effettivamente il meglio possibile per il corpo umano.

Nel corso degli anni, ogni studioso di ergonomia ha promosso la propria unica e sola “corretta” posizione seduta. E secondo Opsvik tutti loro avevano ragione. Tutte le posizioni consigliate sono buone, ma lui ha lavorato su quello che gli altri non avevano considerato: progettare sedie che permettano di assumere il maggior numero di differenti posizioni di seduta possibili, per rendere più facile muoversi e cambiare frequentemente posizione.